Un 50% di contributo, fino ad un massimo di 10.000 € per l’innovazione digitale della tua azienda. Questo è il voucher per la digitalizzazione.
Il voucher per la digitalizzazione è una agevolazione a beneficio di micro, piccole e medie imprese che prevede un contributo di importo non superiore a 10.000 €, nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili, e riguarda la digitalizzazione dei processi aziendali e l’ammodernamento tecnologico.
È una agevolazione che il Governo Italiano ha pensato per le microimprese (quindi anche per i professionisti a partita iva se nella forma di impresa), le piccole e medie aziende.
Il voucher digitalizzazione è utilizzabile, su progetti della durata di massimo 6 mesi, per l'acquisto di software, hardware e/o servizi di consulenza specialistica che consentano di:
Rientrano tra le spese ammissibili, quelle inoltre sostenute per l’acquisto e attivazione di decoder e parabole, per l’attivazione del servizio sostenute una tantum e infine le spese per la partecipazione a corsi e per l’acquisizione di servizi di formazione qualificata.
Le imprese possono presentare domanda, tramite procedura informatica, a partire dalle ore 10.00 del 30 gennaio 2018 e fino alle ore 17.00 del 9 febbraio 2018.
Gli acquisti devono essere effettuati successivamente alla assegnazione del Voucher.
Non è quindi una spesa valida per tutti i contratti e gli acquisti in essere prima dell’assegnazione.
Le imprese possono presentare spese anche per un importo superiore a 20mila euro, ma il contributo non andrà comunque oltre i 10mila.
Poi però bisogna fare in fretta…
Come previsto all'art.5 comma 1 lettera b del Decreto direttoriale 24 ottobre 2017, il progetto di digitalizzazione e ammodernamento tecnologico deve essere ultimato entro 6 mesi dalla pubblicazione, sul sito del Ministero dello sviluppo economico, del provvedimento cumulativo di prenotazione del voucher. Per data di ultimazione si intende quella dell'ultimo titolo di spesa ammissibile riferibile al progetto stesso. Stesso dicasi per i servizi di consulenza e formazione inclusi nel progetto.
L’erogazione avviene in un’unica tranche a saldo, a seguito presentazione della documentazione relativa alla spese sostenute.
Il contributo è teorico, nel senso che esso verrà quantificato e precisato fino ad approvazione graduatorie prevista per marzo.
La disponibilità complessiva stanziata dal governo è infatti 100 milioni di euro ed è ripartita su base regionale (Toscana 6,92 milioni, Lombardia 15,78 milioni, Veneto 8,53 milioni).
Quindi in Toscana, ad esempio, sarebbero accoglibili 690 domande se ogni impresa chiedesse il contributo massimo di 10.000 €. Ma se in Toscana arrivasse un numero ben superiore di domande, la disponibilità di 6,9 milioni di euro sarebbe distribuita su tutte le domande ammesse (ovvero su quelle esenti da vizi di forma), e l'importo del voucher concesso a ciascuna azienda ammessa sarebbe ridotto e ripartito di conseguenza.
Poi ci possono essere redistribuzioni dalle regioni centro nord (che ha 67,4 milioni come dotazione) che arrivano da altre regioni dove magari non sono stati utilizzati tutti i soldi disponibili.
Per quanto riguarda la cumulabilità, il voucher risulta fruibile unitamente a tutte le misure di carattere generale che, prevedendo benefici applicabili alla generalità delle imprese, non sono da considerare aiuti di Stato e che dunque non concorrono a formare cumulo (ad esempio: super e iper-ammortamento).
Successivamente alla presentazione da parte dell'impresa della rendicontazione delle spese sostenute (art.6 del Decreto direttoriale) il Ministero provvederà all'assegnazione definitiva e alla conseguente erogazione del voucher.
Le aziende che hanno rating di legalità avranno maggiori chances di prendere il contributo massimo, grazie alla riserva di fondi del 5% istituita dal ministero.
Possono partecipare al bando tutte le micro, piccole e medie aziende che:
Infine non sono ammesse aziende che si trovino in stato di fallimento, liquidazione, o in situazioni equivalenti secondo la normativa vigente.
Possono beneficiare del voucher le imprese operanti in tutti i settori di attività economica ad eccezione dei settori: produzione primaria di prodotti agricoli; pesca; acquacoltura, in quanto esclusi dall'art. 1 del Regolamento Ue n. 1407/2013 (Aiuti “de minimis”). Tuttavia, qualora le imprese di questi settori svolgano anche attività economiche ammesse dal bando voucher digitalizzazione, possono beneficiarne, a condizione che siano in possesso di un adeguato sistema di separazione delle attività, o che siano dotate di un sistema contabile che assicuri la distinzione dei costi.
I liberi professionisti possono usufruire del voucher digitalizzazione, solo se svolgono la propria attività in forma di impresa e siano iscritti, alla data di presentazione della domanda, al registro delle imprese.