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Il Blog di Team Duemila

Come offrire alle aziende una consulenza innovativa con gli smart data

Gli smart data sono dati selezionati e ad alto valore aggiunto che consentono di ampliare ed affinare i servizi e le consulenze che lo studio di un professionista può offrire. Se con il termine big data intendiamo un semplice accumulo di dati, gli smart data rappresentano quella parte di big data davvero utile all'azienda.

Benefici economici dall'utilizzo degli smart data

La gestione degli smart data (cioè decidere quali dati considerare, inserire e tenere aggiornati nel nostro sistema in modo da avere i feedback desiderati in termini di cifre, tempi, costi) è quindi una parte fondamentale della trasformazione dello studio del professionista in chiave digitale e in ottica di pianificazione delle risorse d'impresa (ERP).

Attrezzando in questo modo il proprio studio professionale, è possibile non solo ottimizzare la propria organizzazione interna, ma anche migliorare la quantità e la sofisticatezza dei dati che si mette a disposizione di quel segmento (in aumento) di clientela sempre più preparata, ed esigente sotto il profilo utilità dei dati da analizzare per trasformarli in fattori di business.

Inoltre, poiché la specializzazione su uno specifico ambito professionale è sempre più gradita dalle imprese clienti, una ancora più focalizzata selezione degli smart data e dei servizi da offrire fa la differenza, così come fa la differenza un adeguato software ERP deputato a incamerare e a rendere facilmente fruibili i dati.

 

Clienti soddisfatti: lo conferma il Rapporto del PoliMi

Il rapporto 2017 sui professionisti, stilato dal Politecnico di Milano, evidenzia che il 51% degli studi professionali che hanno investito in tecnologia e smart data, giudica significativi i benefici ottenuti, sia in termini di produttività interna sia di servizi alla clientela, che può così disporre di qualche supporto aggiuntivo alle decisioni.

Sempre il Rapporto, rileva che gli studi professionali hanno speso in tecnologia Ict 1 miliardo e 142 milioni di euro (+2,5% in più rispetto all’anno precedente) e che nel corso di quest’anno la cifra dovrebbe salire leggermente, fino a quota 1,145 miliardi). Questa voce di spesa ha coperto il 15-20% dei costi complessivi dei singoli studi, ed è pari circa a solo un 10% in meno delle spese per il personale.

 

Operazioni e aree strategiche su cui monetizzare gli smart data

In conclusione, oltre che sui già esaminati benefici economici, gli smart data hanno concreti riflessi positivi sull'ottimizzazione di costi, tempi e valore aggiunto relativi ai servizi tradizionali offerti dal commercialista quali ufficio paghe, aggiornamento e richiamo immediato delle normative fiscali, assistenza fiscale, contenzioso tributario, predisposizione ricorsi, assistenza dinanzi agli uffici tributari, conservando margini di guadagno (grazie alla ottimizzazione tempi/costi) e offrendo un servizio più affinato a clienti.

Inoltre nuovi e inediti margini di guadagno per il commercialista sono generati proprio da nuovi e più sofisticati servizi di fornitura dati a quei clienti più evoluti che comprendono già oggi l'importanza economica di applicare gli smart data ad aree interne quali:

  • magazzino e spedizioni;
  • fatturati dei punti vendita;
  • gestione paghe; rimborsi;
  • trasferte del personale;
  • andamento dei costi del personale;
  • recupero crediti;
  • customer service (determinando anche un generale abbattimento dei contenziosi).

Le aziende possono inoltre usare i dati dei bilanci, forniti dai commercialisti, per costruire benchmark di riferimento sui propri competitor. Un salto di qualità viene naturalmente consentito anche all'area marketing delle imprese clienti.

 

Quando il commercialista diventa, per le Pmi proprie clienti, generatore di valore aggiunto e di guadagno su tutte le succitate pratiche singole e aree strategiche, è in condizioni di generare anche per sé stesso nuovi margini di guadagno. 

 

Scritto da Marco Bertelli

In Team Duemila mi occupo dell'area fiscale